Madrid 2011 – La nostra prima GMG

“In cammino verso la Giornata Mondiale della Gioventù”
Durante il periodo che ha preceduto la GMG, i nostri incontri…

…sono stati focalizzati sulla meditazione del messaggio del Santo Pdre Benedetto XVI indirizzato ai giovani, per la 26° giornata Mondiale della Gioventù, intitolato “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede”.
Durante gli incontri abbiamo riflettuto e ci siamo confrontati sui vari punti che il Santo Padre ha distinto all’interno del messaggio, giungendo così alla piena consapevolezza di come “Cristo ci vuole rendere saldi nella fede mediante la Chiesa”.
Dopo questo periodo di preparazione finalmente era giunta l’ora di avventurarci in quell’esperienza di fede e di comunione che tanto avevamo atteso.

“La nostra prima Giornata Mondiale della Gioventù”

Le nostre preghiere sono state da subito rivolte alla Madonna, affinchè potesse guidarci nella giusta immedesimazione di tutto quello che avremmo affrontato nei giorni successivi.
Arrivati a Madrid, nonostante la stanchezza del viaggio, riuscivamo a scorgere, anche nelle piccole cose, l’amore di Dio che, mediante i sacerdoti e le varie persone che ci stavano ospitando, eravamo in grado di toccare con mano.
Un’altra novità è stata certamente condividere questi giorni con i ragazzi delle altre Parrocchie dove i Figli della Croce fanno servizio; infatti insieme a don Arjan e don Stefano, sono stati con noi don GianMarco con i ragazzi di San Pio V e di Colle Salario, don Francesco con quelli di San Filippo Neri e don Lorenzo con i giovani di Gesù Bambino.

Nella nostra prima giornata lì a Madrid abbiamo continuato la preparazione con delle catechesi, leggendo e meditando in particolar modo la “Lettera ai giovani” di Alessandro D’Avenia, il quale ci raccontava la sua esperienza di GMG e ci esortava dicendo “Andate al cuore, non accontentatevi del folklore. Il nostro Dio ha un debole per i giovani. Si fida di loro più di chiunque altro […] Il cristianesimo è per gente coraggiosa, per gente che rimane giovane tutta la vita. Altro che sfigati […]”

Con questo messaggio si è conclusa la preparazione ed è iniziata veramente la nostra prima GMG, che si è aperta con la Via Crucis del venerdì pomeriggio al centro di Madrid, grazie alla quale siamo potuti entrare nell’atmosfera di preghiera profonda e di comunione fraterna.
“Davanti ad un amore così disinteressato, colmi di stupore e gratitudine, ci chiediamo ora: Che faremo noi per Lui?” ci ha al termine domandato il Papa, ricordandoci con forza che “la Croce non fu l’esito di un insuccesso, bensì il modo di manifestare l’offerta di amore che giunge sino alla donazione più smisurata della propria vita.”

Tornati alla Parrocchia del quartiere di Pavones, dove eravamo ospitati tutti e 60, le condizioni non erano sicuramente delle migliori (i maschi dormivano tutti nella Chiesa tra i banchi!), ma negli occhi di tutti si scorgevano gioia e serenità; le docce fredde e i letti inesistenti erano di importanza irrilevante perchè il nostro cuore era pieno di amore e aperto a tutto ciò che Nostro Signore avesse voluto chiederci.

Il giorno seguente, sabato, dopo la Santa Messa a Pavones, armati di zaini e sacchi a pelo, ci siamo incamminati verso l’areoporto di Cuatro Vientos dove si sarebbe svolta la Veglia e la Santa Messa del giorno seguente; tra il caldo terribile del pomeriggio e la tempesta della sera di vento e pioggia, eravamo lì, insieme ad altri due milioni di giovani a ridere e gioire, nonostante davvero tante difficoltà intralciassero i piani.
Così arriva la sera e con lei anche il Papa. Cori e balli si fanno da parte e lasciano spazio all’ascolto delle parole che il Santo Padre ci ha rivolto con tanto amore e gratitudine, ma anche con tanto coraggio, decidendo di restare lì con noi nonostante la tempesta avesse distrutto una parte del palco, perchè insieme a lui stavamo per affrontare una delle esperienze più intense della nostra vita.
Arrivato il momento dell’Adorazione Eucaristica, il Papa si inginocchia di fronte al Santissimo e con lui,  come un’onda, anche tutti noi seguiamo il suo esempio. Nell’Adorazione siamo stati accompagnati solo da un silenzio così misteriosamente pieno di risposte e abbiamo potuto ascoltare veramente la voce di Dio che ci parlava, che era lì per noi.
Anche il saluto del Papa tradiva una straordinaria emozione: “Cari amici, questa Veglia rimarrà come un’esperienza indimenticabile della vostra vita. Custodite la fiamma che Dio ha acceso nei vostri cuori in questa notte: fate in modo che non si spenga, alimentatela ogni giorno, condividetela con i vostri coetanei che vivono nel buio e cercano una luce per il loro cammino. Grazie! Arrivederci a domani mattina!”

Il giorno successivo le parole dell’omelia del Papa durante la Santa Messa sono state in grado di confermarci quello che la sera precedente avevamo provato, ci hanno messo al corrente di quanto quello che avevamo vissuto in quei giorni poteva continuare nella vita di tutti i giorni, di quanto la fratellanza, la comunione che avevamo sperimentato durante la Giornata Mondiale era reale e che avremmo dovuto coltivarla e proteggerla perchè “Avere fede è appoggiarsi nella fede dei tuoi fratelli e che la tua fede serva ugualmente di appoggio a quella degli altri.”
Con queste parole abbiamo potuto anche comprendere l’importanza della Chiesa in tutto questo nostro cammino di fede, la figura dei sacerdoti, delle guide spirituali e delle parrocchie; tutto questo solo può sostenerci e renderci sempre più “radicati e fondati in Cristo e saldi nella fede”.

Così sono trascorsi i due giorni successivi lì a Madrid, con la grande novità e speranza di una comunione tra noi davvero esplosiva che ci ha accompagnato nei momenti di preghiera, di adorazione, di gioco, di visita per la città…
Colmi di emozioni era giunto il momento di tornare alla quotidianità, ma quella speranza, ancora oggi, non è svanita perchè ciò che il Signore ti fa sperimentare non passa come le emozioni umane che proviamo solitamente; Cristo c’è, Cristo rimane ed è questa la spinta vitale che ci mantiene uniti.

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